Le nuove punturine antirughe: i fibroblasti


Le chiamano le punturine del futuro: al posto dell’acido ialuronico si usano i fibroblasti autologhi, cioè le principali cellule del tessuto connettivo, estratte dal paziente stesso.
La tecnica, che non crea problemi di rigetto o di allergia, riempie i solchi in modo naturale e dona turgore alle parti trattate, come fronte, rughe nasolabiali, zampe di gallina e collo. I fibroblasti possono anche essere crioconservati in azoto liquido e usati dopo anni per spianare le nuove rughe: una volta estratti infatti, mantengono l’età biologica che avevano al momento del prelievo.
Poiché la crioconservazione, nella chirurgia plastica, è una tecnica poco più che sperimentale, non esiste ancora un’ampia letteratura scientifica su effetti collaterali nel medio- lungo periodo (come un’eccessiva o errata duplicazione dei fibloblasti dopo il riempianto), ma la pratica clinica induce all’ottimismo.
Il prelievo si può fare a qualsiasi età, a cominciare dai 25 anni. Il reimpianto è consigliato fino ai 60 anni, fino a quando, cioè, la pelle è ancora ricettiva.
Ci si rivolge a un chirurgo plastico o a un dermatologo per effettuare un piccolo prelievo di pelle, tre millimetri per tre, dietro l’orecchio. Il campione viene inviato in una cell factory o banca di cellule, dove i fibloblasti saranno estratti dal derma e sottoposti a coltura: così ne aumenterà il numero. Dopo alcune settimane, il laboratorio restituisce una piccola fiala che contiene un’elevata concentrazione di fibloblasti. In Italia sono pochissimi i centri autorizzati a conservare i fibroblasti per poterli usare in futuro. Molte persone si rivolgono quindi a strutture estere.
I fibroblasti vengono reiniettati direttamente nel derma con un ago di due millimetri: se le cellule non vengono reinserite alla giusta profondità non riescono a svolgere la propria funzione naturale di rivitalizzazione. I primi risultati si vedono dopo circa un mese, un mese e mezzo, quando le cellule cominciano a produrre nuovo collagene ed elastina e durano fino a un anno. Non serve anestesia né ricovero.
Tutta l’operazione, prelievo più coltura e impianto, costa dai 2000 euro in su a seconda della zona trattata e del numero di impianti. Variabili, a seconda della banca, i costi di crioconservazione.

Nessun commento:

Posta un commento